La quinta edizione del Festival “Storia in Corto” offre uno sguardo sul mondo del cinema storico con un respiro decisamente internazionale, tendenza che è andata esponenzialmente in crescendo dalla prima edizione ad oggi; quest’anno, infatti, tra i lavori in concorso si annoverano pellicole giunte da ogni parte del mondo: Italia, Stati Uniti, Spagna, India, Francia, Brasile, Islanda, Germania, Argentina, Ruanda ed Albania.
Quali saranno i migliori cortometraggi di questa edizione?
A decretarli ci saranno tre giurie differenti, una tecnica, una popolare ed una formata dagli studenti delle scuole, le quali assegneranno differenti premi. Alla giuria tecnica spetterà premiare il vincitore assoluto del Festival, con un assegno del valore di 1000 euro e la “scultura del garibaldino”, simbolo di “Storia in Corto”.
• “THE KISS” di A. Z. Ghanat Nowi, 8’
Una storia d’amore proibita, incisa su un antico bassorilievo.
• “GENERACIÓN 94” di G. Capdevila Barbé, 21
Nel 1994 il genocidio ruandese ha reso orfani migliaia di bambini lasciando un paese completamente distrutto e devastato.
• “TERZO TEMPO” di S. Monti, 19’
Da bambini tre amici fanno un patto di sangue: non si metteranno mai l’uno contro l’altro. Non immaginano che, solo qualche anno più
tardi, la Seconda Guerra Mondiale li avrebbe obbligati a farlo.
• “AYMECA” di K. Stepniakov, 1’
Dietro ogni grande uomo c'è un piccolo verme…
• “DISONANCIAS” di F. Kapilla, 17’
Una famiglia aristocratica viaggia per partecipare ad un’audizione di canto lirico. Durante il viaggio saranno testimoni di una serie di ingiustizie e di manifestazioni popolari in segno di protesta: è tempo di cambiamento.
• “RETALES” di G. Maccelli, 10’
Madrid, 1940. Manca poco all’alba. Tra le tombe del Cimitero dell’Est, due donne si avvicinano a un muro cercando di non far rumore, stringendo in mano un paio di forbici.
• “UNE BOUFFÉE D’AIR” di F. Caria, 17’
La mattina di un umile imbianchino italiano viene interrotta dal capitano della Gendarmerie francese, alle prese con un clamoroso furto: la Gioconda è sparita…
• “TERRA DEI PADRI” di F. Di Gioia, 12’
Inizi ‘900: un viaggio scandito da versi in rima alternata del poeta Fadil Hasin Ash-Shalmani che racconta la deportazione di numerosi civili libici in Italia; versi che sovvertono le immagini propagandistiche di repertorio.
• “DIARI D’UN OPERADOR CINEMATOGRÀFIC” di D. Seguí Florit, 12’
Questa è la storia di mio nonno, Tiago Florit, che per 50 anni è stato operatore cinematografico al Teatre Principal di Maó, Minorca. È una rassegna cinematografica della sua vita e del suo amore per il cinema.
• “IF THERE IS NO STRUGGLE” di J. Katsiane, 13’
Una giovane fotografa celebra i personaggi storici attraverso l’arte pubblica di Boston.
• “RICHTER” di K. Kucali, 20’
Un terribile terremoto colpisce la città di Durazzo il 26 novembre 2019. Centinaia di edifici vengono danneggiati o completamente distrutti, in uno di questi rimangono in vita solo 3 persone, intrappolate sotto le macerie…
• “DEAR BROTHER” di M. Papetti, 11’
Durante le atrocità della guerra, due soldati, uno inglese e l’altro tedesco, si fronteggiano durante la fuga.